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336 LUISA BONOLIS
sistematico sull'assorbimento e la diffusione di neutroni lenti. TI problema della diffusione
viene affrontato da Fermi utilizzando alcune variabili che lo semplificano notevolmente:
in particolare, la "letargia" che è una misura logaritmica dell'energia del neutrone e
che permette una rappresentazione grafica unidimensionale della successione di collisioni
elastiche che portano il neutrone alla termalizzazione. Fermi sviluppa un'equazione di
diffusione in cui si danno valutazioni importanti della distanza che un neutro ne raggiunge
a partire dal punto in cui è stato creato fino alla completa termalizzazione: la misura
di questa distanza è affidata a un parametro che di lì in poi verrà chiamato "età di
Fermi" (Fermi's age). Da queste ricerche emerge un nuovo interessante fenomeno: il
forte assorbimento, da parte di molti elementi, di neutroni la cui energia cinetica cade
in alcune bande di energia caratteristiche del nucleo bersaglio. In seguito alla scoperta
di queste risonanze Bohr propone nell'aprile del 1936 il cosiddetto "modello del nucleo
composto" , secondo il quale le reazioni nucleari possono suddividersi in due fasi: nella
prima la collisione tra un neutrone e un nucleo pesante dà luogo alla formazione di un
nucleo composto che sopravvive per un tempo relativamente lungo e successivamente si
decompone secondo un processo che non ha alcuna relazione con il primo stadio e nel
quale tuttavia si conservano l'energia totale, la parità e il momento angolare. La ragione
principale della stabilità dello stato composto è che l'energia inizialmente concentrata
nella particella in entrata viene suddivisa fra tutte le altre particelle del nucleo bersaglio.
Soltanto quando questa energia, a causa di una fluttuazione, si concentra di nuovo su
un'altra particella, quest'ultima riesce a sfuggire dando luogo a uno stato finale che non
conserva alcuna "memoria" della situazione iniziale.
1937
Nel gennaio del 1937 Fermi rimane privo del sostegno politico e scientifico di Corbi-
no, che muore all'improvviso di polmonite. La sensazione della fine di un'epoca viene
profondamente avvertita da tutti i membri dell'Istituto e in effetti il cambio di direzione
dell'Istituto -il successore di Corbino è Antonino Lo Surdo, e non Fermi, come ci si
sarebbe aspettato- e la situazione politica, che si sta deteriorando rapidamente, fanno
presagire la catastrofe imminente. Nel frattempo Fermi riesce a far approvare insieme a
Domenico Marotta, direttore dell'Istituto di Sanità Pubblica, una proposta per realizza-
re un acceleratore del tipo Cockcroft- Walton da 1 MeV, in grado di accelerare particelle
fino a un'energia di un milione di volto Ormai si stanno diffondendo nei maggiori la-
boratori acceleratori lineari e ciclotroni che permettono di disporre di sorgenti artificiali
di neutroni, molto più intense rispetto a quelle fino a quel momento utilizzate a Roma,
come i tubetti contenenti emanazione di radio e polvere di berillio. Nel giugno del 1937
Fermi e il suo gruppo realizzano un prototipo in scala ridotta, da 200 keV, nei loca-
li dell'Istituto di Fisica che nel frattempo si è trasferito da via Panisperna alla nuova
città universitaria. La descrizione dell'impianto per la produzione di neutroni a mezzo
di ioni di deuterio accelerati a 200 keV è contenuta nell'articolo Un generatore artifi-
ciale di neutroni, pubblicato sulla "Ricerca Scientifica". L'acceleratore da 1 MeV verrà
completato due anni dopo, quando Fermi ormai avrà lasciato l'Italia. Nel gennaio dello